Il numero 26 di Senza Chiedere il Permesso, foglio periodico del Coordinamento Migranti, è dedicato alle giornate del 22 e 23 marzo. Pubblichiamo nella versione a stampa estratti di interviste ad alcuni dei protagonisti dello sciopero della logistica e della manifestazione generale contro la legge Bossi-Fini. Per leggere le interviste integrali scorri la pagina o clicca qui.
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Leggi l’editoriale integrale: Un grande sciopero, una grande manifestazione! di Coordinamento Migranti
Il 22 e il 23 marzo migliaia di migranti, migliaia di lavoratori, migliaia di donne e di uomini hanno detto no allo sfruttamento nei magazzini e hanno detto no alla legge Bossi-Fini. Abbiamo ancora tutti davanti agli occhi la forza dei lavoratori che per una lunga giornata hanno impedito che la logistica funzionasse. Abbiamo tutti negli occhi e nel cuore le parole e la gioia che hanno animato la manifestazione di sabato pomeriggio.
Lo sciopero e la manifestazione sono stati l’inizio della nostra liberazione. Sono serviti per conoscerci e per scoprire le possibilità che abbiamo se lottiamo tutti assieme. Sappiamo che non abbiamo ancora ottenuto un risultato concreto. Abbiamo però scoperto che noi possiamo ottenere dei risultati sia in fabbrica sia nella lotta contro la Bossi-Fini. Abbiamo urlato che questo è il momento per abolire la legge che ci incatena al contratto di lavoro, che ci ruba centinaia di euro a ogni rinnovo del permesso di soggiorno, che ci impedisce di vivere la vita che ci meritiamo. Noi sappiamo che non lottiamo solo per noi stessi, ma anche per tutti quei migranti che hanno perso il posto di lavoro, che rischiano di dover mandare a casa la moglie e i figli. Per tutti quei migranti che sono qui da molti anni e rischiano di perdere tutti i contributi che hanno versato. Per tutti i figli di migranti che sono nati e cresciuti in Italia e che lo Stato italiano continua a ignorare.
Come continuiamo adesso la nostra lotta?
Non dobbiamo assolutamente accontentarci di quello che abbiamo fatto. Dobbiamo costruire le occasioni per conoscerci meglio, per discutere assieme, per progettare assieme le prossime iniziative. Dobbiamo costruire i collegamenti tra i migranti che lavorano nei magazzini e quelli che lavorano e vivono altrove. Dobbiamo costruire i collegamenti tra tutti i migranti che siamo in grado di raggiungere. Dobbiamo fare in modo che la nostra lotta diventi generale e che anche i lavoratori italiani capiscano che lo sfruttamento dei migranti è anche il loro sfruttamento.
Il nostro momento è adesso. Adesso possiamo costruire nuove assemblee, per continuare le mobilitazioni, per costruire nuove lotte. Se pensano che una manifestazione ci basti, si sbagliano. Se pensano che ci stancheremo, si sbagliano. Se pensano che lasceremo perdere, si sbagliano. Se credono che la nostra lotta contro il padrone e contro la Bossi-Fini finisca qui, allora non hanno proprio capito!
Noi continueremo a lottare per le nostre ragioni fino a quando non cambieranno le cose!!!
Indice di questo numero:
- P. 1: Editoriale: Un grande sciopero, una grande manifestazione! di Coordinamento Migranti
- P. 2: Intervista a Rachid, lavoratore Unilog, Anzola; Intervista a Chabil, lavoratore UPS, Calderara
- P. 3: Intervista a Brahim, lavoratore SDA, Sala Bolognese; Intervista a Buchaib, Abdul, Mustafà lavoratori TNT, Bologna
- P. 4: Intervista a Charity, lavoratrice SDA, Sala Bolognese; Intervista a Mourad, lavoratre TNT, Bologna
Guarda il video della manifestazione del 23 marzo.