Dopo espulsioni e trasferimenti che avevano diminuito il numero dei cosiddetti “ospiti”, il Cas Mattei di Bologna ha ricominciato a riempirsi. Questo video mostra come i migranti vengono accolti: feci, sporcizia e insetti sono gli elementi di arredo che il grand hotel della Prefettura riserva ai migranti. D’altronde deve essere questa una consuetudine dell’accoglienza prefettizia in Italia. Di consuetudine in consuetudine, a Milano gli operatori del CPR commissariato dalla Prefettura hanno smesso di segnalare gli episodi di autolesionismo – tagliarsi con lamette, ingerire pile o lamette, cucirsi la bocca – oramai derubricati a episodi “ordinari” dell’ospite migrante in attesa di essere rimpatriato. Dall’arrivo all’espulsione, questa è la normalità dell’accoglienza che i migranti – come in questo video – continuano a denunciare nonostante le pretese istituzionali di tenerli in un ordinario silenzio.
Da tempo l’Assemblea dei Migranti del Mattei lotta contro un’accoglienza che impone ai migranti queste condizioni. In centinaia sono tenuti lì dentro in attesa di un permesso di soggiorno o di una chiamata dalle agenzie interinali per un lavoro precario e sempre più povero. Il nuovo sistema delle commissioni territoriali post-Cutro tenta costantemente di dividere i migranti su base nazionale: a seconda che il paese di provenienza sia considerato sicuro o non sicuro cambiano i tempi di attesa del permesso, la possibilità di lavorare o meno, e le prospettive che vengono concesse per costruirsi una vita in Europa.
Con il rialzo delle temperature tanti nuovi migranti arriveranno certamente a Bologna e altrettanto certamente questa sarà l’ospitalità che riceveranno dalla Prefettura. Ma il sindaco e la sua giunta che cosa intendono fare? Se Lepore vuole veramente fare opposizione al governo Meloni non può lasciare che il Mattei sia la discarica che è, che i migranti vivano in quelle condizioni, non avendo altra scelta, mentre vengono sfruttati nei segreti laboratori della città vetrina.