Ieri più di cento migranti, rifugiati e solidali hanno tenuto una manifestazione in piazza Nettuno per dire no alle espulsioni, no ai centri di detenzione, no al razzismo istituzionale. Migranti e rifugiati che vivono a Bologna – nei diversi centri di accoglienza della città metropolitana, all’hub di via Mattei, negli spazi occupati dopo essere usciti dal circuito dell’accoglienza – hanno vinto la paura e fatto del centro della città un luogo di confronto e di lotta.
Hanno deciso che è inutile rimanere in silenzio nell’attesa che le commissioni territoriali, la prefettura e la questura di Bologna decidano sulle loro vite. Sanno perfettamente che molti di loro riceveranno un diniego, che quello che li attende è clandestinità ed espulsioni. Per questo hanno preso parola smascherando il ricatto di una accoglienza che produce solo controllo, esclusione e povertà, denunciando la politica delle deportazioni del governo, rifiutando la complessiva condizione di sfruttamento alla quale l’Europa e i suoi Stati vogliono condannarli.
Per due ore hanno raccontato alla città questa condizione e discusso insieme di come liberarsene. Hanno rivendicato un permesso incondizionato ed europeo, mentre a Londra in migliaia hanno partecipato alla “giornata senza di noi” prendendo parola sugli stessi temi per rivendicare il loro diritto di restare contro la Brexit e contro lo sfruttamento del lavoratori migranti e precari. C’è chi parla di antirazzismo ma quando i migranti scendono in piazza sta da qualche altra parte. Mentre il movimento si perde in chiacchiere, i migranti prendono parola e ci mettono la faccia. Quello di ieri è soltanto l’inizio di un percorso che ci vedrà di nuovo insieme per la libertà dei migranti!
Aprimondo, Associazione Senegalese Cheikh Anta Diop, Bologna No Borders, Comunità Bangladesh Bologna, Comunità Pakistana Bologna, Coordinamento Migranti, Lazzaretto CSOA-CIMSP, Unione Sindacale Italiana