Diverse sentenze hanno stabilito che la minore età debba essere determinata in base alla legge del paese di appartenenza, se più favorevole al minore. Questo vuol dire che coloro che hanno una nazionalità di un paese dove si diventa maggiorenni a 21 anni, devono essere considerati minori fino ai 21 anni ai fini del rilascio del permesso di soggiorno. E’ il caso degli egiziani. Gli studenti del Laboratorio di Teoria e Pratica dei Diritti – gruppo minori, hanno svolto un’indagine sul comportamento delle Questure italiane e hanno riscontrato che non tutte le Questure applicano questo principio, nonostante la Convenzione dell’Aja del 1961 e diverse sentenze del TAR. In particolare, si scopre che l’ufficio immigrazione “di una delle maggiori questure italiane” sostiene di applicare la Convenzione, anche se ne è a conoscenza, solo in caso di un ordine dell’autorità giudiziaria (vedi allegato). Questo vuol dire che molti ragazzi egiziani si vedono negare il permesso di soggiorno per minore età anche se ne avrebbero diritto, con tutte le conseguenze che conosciamo rispetto al lavoro, allo studio e al rischio di espulsione. Una cosa grave, che dimostra ancora una volta come la discrezionalità amministrativa sia parte integrante del razzismo istituzionale. Noi ci chiediamo come si comporti la Questura di Bologna.
minori egiziani (PDF)