A Ferrara nuove espulsioni dall’accoglienza: la protesta dei migranti

Il razzismo nell’accoglienza colpisce ancora, e questa volta l’obiettivo sono alcuni migranti ospiti di una struttura a Vallelunga, vicino a Ferrara, gestita dalla cooperativa Gruppo Locale Monsignor Franceschi Ca’ Frassinetta. Questi migranti, che hanno ottenuto la protezione internazionale dalla commissione territoriale, rischiano di essere messi in strada dalla Prefettura.

Come viene ribadito nel video, la negligenza dell’ente gestore ha lasciato i migranti senza Carta di Identità e Tessera Sanitaria, documenti essenziali per vivere, lavorare e affittare una stanza al di fuori dell’accoglienza.

Come se non bastasse, con l’accusa di non curarsi abbastanza del centro di accoglienza, il razzismo paternalista delle operatrici e degli operatori sta negando a tutti i migranti di Vallelunga il misero Pocket Money che gli spetta di diritto.

Quella dei migranti che ottengono la protezione internazionale e vengono espulsi dall’accoglienza quando avrebbero accesso ai SAI è una storia che si ripete: poco più di un mese fa si è presentata la stessa situazione nel Cas di Ozzano. Più di trenta migranti che avevano ottenuto un permesso sono stati minacciati ripetutamente di essere messi per strada.

A Bologna, la denuncia del Coordinamento ha fatto sì che i migranti siano stati inseriti nei progetti SAI. Il fatto che ciò stia accadendo nuovamente a Ferrara rende evidente la strategia razzista di Piantedosi e delle prefetture: abbandonare i migranti a loro stessi affinché il passaggio da CAS a SAI sia sempre più difficile. I migranti che riescono a ottenere la protezione non sono più del’20%, ma ciò non li risparmia dall’accanimento da parte delle Prefetture che si impegnano quotidianamente a rendergli la vita impossibile.

Tuttavia, Piantedosi e la Prefettura di Ferrara non sanno che i migranti comunicano tra loro e non accettano, come a Bologna, di subire in silenzio le pratiche razziste delle prefetture e dei centri di accoglienza. Ancora una volta come Coordinamento migranti siamo costretti a ribadire che chi ha ottenuto la protezione deve poter accedere ai SAI. Allo stesso tempo la Carte di Identità, la Tessere Sanitarie e i Pocket Money non sono dei buoni premio con cui minacciare e ricattare i migranti: sono un loro diritto e devono essere rilasciati immediatamente!

Coordinamento Migranti Bologna

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