Mentre da mesi le operaie migranti e madri della Yoox continuano a lottare, mostrando il coraggio e la tenacia di chi non è disposto ad accettare di dover scegliere tra il lavoro e il tempo con le proprie e i propri figli, c’è chi si è interessato alla questione solo per assicurarsi di chiuderla in fretta, di far sparire magicamente il problema. Per questo l’Assemblea Donne del Coordinamento migranti non ha smesso e non smetterà di dare spazio e voce a una lotta che parla a tutte le donne e a tutti coloro che rifiutano lo sfruttamento razzista e maschilista fuori e dentro le istituzioni.
In continuità con le reazioni indifferenti dell’ ex manager Marchetti e dei responsabili Yoox, uno dei quali disse alle scioperanti “io non vi vedo”, nelle ultime settimane questa cecità maschilista si è diffusa come un virus: dai vertici Cgil che hanno punito le sindacaliste che hanno scelto da che parte stare firmando l’appello delle operaie migranti, all’ispettorato secondo cui non vi sono discriminazioni nella gestione dei turni a Yoox. L’ultimo episodio è avvenuto ieri mattina quando, durante il question time al Comune l’assessore Lombardo, già interpellato a fine anno, si è preoccupato di “rassicurare” le consigliere intervenute a favore di una più accurata ispezione, semplicemente leggendo il verbale dell’ispettorato e “spiegando” alle stesse consigliere come funziona la politica. Anche in Regione il copione non è stato molto diverso. In ogni anello di questa storia ci sono sempre delle donne che si ribellano e dei maschi che le vogliono al loro posto.
La lotta che ogni giorno portano avanti le lavoratrici Yoox mostra che cosa significa lottare contro lo sfruttamento di una grande azienda, tanto gradita in certi ambienti istituzionali. Significa doversi scontrare continuamente con il maschio di turno, sia esso un uomo in posizione di capo o di superiore o sia esso l’istituzione che quel discorso sul potere maschile l’ha fatto proprio. Significa combattere un sistema di sfruttamento che funziona grazie a un insieme di rapporti di potere patriarcali e razzisti, dove alle donne che si fanno carico di una causa va detto cosa possono e non possono fare. E lo si fa tanto più sfacciatamente quanto più queste donne dimostrano di non accettarlo.
Come Assemblea donne del coordinamento migranti lottiamo contro tutto questo assieme alle operaie Yoox. Non ci servono rassicurazioni e neanche maschi rassicuranti. Ci serve non essere costrette a scegliere tra il lavoro e i nostri/e figli, tra rinunciare a un permesso di soggiorno, a un salario o al nostro tempo. Ci serve quello a cui non rinunceremo mai. Ci serve per la nostra libertà di donne, lavoratrici e migranti e per cui continueremo a lottare.
Tags Assemblea delle donne assemblea donne migranti Bologna Coordinamento Migranti femminismo Interporto Bologna Lavoro Migrante Logistica Precarietà Razzismo istituzionale Sciopero sciopero essenziale Sfruttamento Yoox