L’emergenza sanitaria non può essere usata per legittimare il razzismo, non può essere usata come scusa per aumentare ulteriormente il carico e i ritmi di lavoro delle donne e per impoverirle con salari con cui non è possibile neppure pagare affitto e bollette. In posti come Ikea, le cooperative oggi possono ricattarci ancora più di prima. Ma le lavoratrici migranti non hanno paura di alzare la voce. Dobbiamo ribellarci e stare unite. Non andremo avanti a colpi di ricatti e licenziamenti. La violenza contro le donne è oggi più forte in tutti gli ambiti della società ma le donne non sono disposte ad accettarla. Il 25 N e oltre noi donne ci ribelliamo e ci organizziamo!