Abbiamo toccato terra dopo aver attraversato il mare. In Libia abbiamo affrontato carcerieri e stupratori e in Italia ministri che, pur di fermarci, hanno chiuso i porti e si sono accordati con chi ci vende come schiavi. Eppure, noi donne e uomini migranti a terra ci siamo arrivati lo stesso. A terra però dobbiamo continuare a lottare per non ricevere un diniego, per non essere sbattuti fuori dall’accoglienza, per non essere ricattate, sfruttate e molestate al lavoro, per non perdere i documenti e diventare clandestini. Per questo, sabato 15 febbraio scenderemo in piazza a Bologna contro il razzismo e lo sfruttamento che mettono di nuovo in pericolo la nostra vita!
Abbiamo costruito un percorso di assemblee che coinvolge comunità e associazioni, richiedenti asilo, lavoratori e lavoratrici migranti, che sanno che la svolta promessa dal governo non è mai avvenuta, che Salvini non c’è più ma i suoi decreti ci sono ancora e vanno cancellati, che non basta liberarsi di un ministro se il razzismo sta nelle leggi e nei modi in cui veniamo trattati, anche quando veniamo accolti. Per questo manifesteremo! Per rifiutare questa condizione di ricatto e sfruttamento che riguarda tutto il lavoro, migrante e non.
Già da tempo il governo ha gettato la maschera dell’umanità. Il permesso umanitario non ci sarà più e chi lo ha rischia di finire per strada. Richiedenti asilo e rifugiati vengono spostati in centri d’accoglienza che assomigliano a carceri come quello di via Mattei. I nuovi permessi speciali vengono concessi raramente e i dinieghi sono in aumento, mentre nuovi centri di espulsione sono in costruzione e nessuno parla più di Ius soli, Ius culturae e cittadinanza. Manifesteremo perché non siamo e non vogliamo essere né bersagli del razzismo né vittime da proteggere!
Ci avevano detto di rimanere in silenzio, perché così ci saremmo meritati accoglienza e integrazione. Ma alle favole non abbiamo mai creduto e faticosamente abbiamo costruito una vita in questo paese nonostante la precarietà del lavoro in fabbrica, nei magazzini e nelle case, nonostante il razzismo che giustifica salari più bassi, condizioni di lavoro peggiori e affitti più alti, nonostante sia sempre più difficile e costoso rinnovare il permesso di soggiorno e ottenere la cittadinanza. Intanto, scioperi e blocchi vengono criminalizzati mentre ci dicono che di noi hanno bisogno solo per farci fare lavori da fame. Manifesteremo per rifiutare questa condizione di sfruttamento!
Questo è il tempo di dire insieme no! No al razzismo che sta nelle leggi, nelle questure, al lavoro, nelle case, nei centri di accoglienza e per strada. Non solo in questa città, non solo in questo paese. È il tempo di organizzare insieme il nostro rifiuto, di unire la nostra lotta alle donne e agli uomini che ogni giorno in Europa lottano contro il razzismo scioperando e attraversando i confini, di rivendicare un permesso di soggiorno europeo incondizionato. Per questo, con le comunità e le associazioni insieme al coordinamento migranti chiediamo a tutte e tutti, migranti e italiani, di partecipare alla manifestazione del 15 febbraio. Chi vuole riempire le piazze di antirazzismo deve sapere che non può fare a meno di noi. Noi saremo in piazza per riprenderci la libertà per la quale siamo partiti. Sosteneteci e scendete in piazza con noi perché la nostra è una battaglia di tutte e tutti.
ASCAI Bologna, Associazione Camerunense – Associazione Benininesi per la fraternità – Associazione Lavoratori Marocchini in Italia – Associazione Senegalese Chaikh/Anta Diop – Comunità del Sierra Leone – Comunità Gambiana di Bologna – Comunità Nigeriana di Bologna – Comunità Pakistana Bologna – Coordinamento Eritrea Democratica – Diaspora Guineana dell’Emilia-Romagna – Diaspora Ivoriana dell’Emilia-Romagna – Yérédemeton Comunità Maliana.
Info e adesioni: coo.migra@gmail.com | 3275782056
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