Ma al Comune c’è Merola o Salvini? La Bologna “accogliente” che nega la residenza ai migranti: il caso di Ayad

In questa intervista Ayad (il nome è di fantasia), richiedente asilo in attesa del parere della Commissione territoriale, ci mostra quanto accogliente sia il Comune di Bologna: Merola pratica l’accoglienza a parole, siglando patti simbolici e chiedendo la sospensione altrettanto simbolica del decreto Salvini, ma poi lo applica alla lettera negando la residenza ai richiedenti asilo. Negare la residenza significa negare ai migranti la carta di identità, ovvero non avere i documenti per poter lavorare e accedere a servizi di ogni tipo, compreso il medico di base. Forse al Comune non sanno che, come sostenuto da diversi giuristi e dal Tribunale di Firenze e secondo l’indirizzo seguito da alcuni comuni, la legge non vieta ai richiedenti asilo l’iscrizione all’anagrafe, ma abolisce soltanto la procedura semplificata. La verità è che l’accoglienza di Merola è un bluff, è la faccia umana del razzismo di governo, che vuole i migranti sempre sull’orlo della clandestinità e pronti a essere sfruttati. È ora che il sindaco giochi a carte scoperte e dica chiaramente da che parte vuole stare: dalla parte di Salvini o dalla parte delle e dei migranti?

 

Qual è la tua condizione? Hai un permesso di soggiorno?

Ho un permesso di attesa richiesta asilo che mi viene rinnovato ogni sei mesi ma non ho i documenti per poter lavorare.

È per questo che hai chiesto l’iscrizione all’anagrafe?

Vivo ospite in una camera di una parrocchia. Vorrei poter lavorare per potermi permettere un’altra vita. Ma senza l’iscrizione all’anagrafe non ho la carta di identità e trovare un lavoro, aprirsi un conto in banca perché mi paghino lo stipendio o anche semplicemente prendere la patente è impossibile. Non posso neanche prendere il medico di base. 

Il Comune di Bologna ti ha però negato l’iscrizione all’anagrafe. Dicci come è andata.

A dicembre 2018 sono andato all’anagrafe per chiedere la residenza e per avere la carta di identità. Mi avvertono che avrebbero mandato la polizia municipale all’indirizzo dove abito. La polizia municipale fa il controllo e va tutto bene. Dopo qualche giorno mi arriva la notifica dal Comune che mi nega la residenza perché ho fatto domanda dopo che la legge Salvini è entrata in vigore. Ma al Comune c’è Merola o Salvini? Ora ho fatto ricorso e sono in attesa di avere una risposta. Intanto, sono senza documenti e non posso fare niente. Che cosa deve fare un migrante in Italia per costruirsi una vita?