Bisogna ascoltare la paura! Questo ha dichiarato in una intervista di qualche giorno fa Minniti, il ministro della sicurezza come sensazione e della paura come racconto per giustificare il governo dei flussi. La sua è la fantasia logistica del governo europeo della mobilità che vuole fare arrivare quanti migranti servono per essere messi al lavoro – gratuito e comunque sfruttato – e tenere così in piedi la spesa sociale. Tra racconti e sensazioni Minniti finisce però per perdere il contatto con la realtà tanto da ritenere che per garantire la tenuta democratica del paese bisogna impedire alle navi delle Ong di soccorrere i migranti, fornire alla guardia costiera libica le motovedette per attaccarle, stringere patti con i libici per aprire campi profughi in cui i migranti vengono rinchiusi, picchiati e costretti a lavorare per ripagare il “debito dell’accoglienza” – tirocinio più feroce di quello che dovranno ripagare in Italia – e dove le donne sono regolarmente stuprate. Più che della democrazia, questo è il trionfo ingenuo del razzismo democratico, che si illude di poter governare i flussi migratori pagando quei “beduini” di africani.
Non è solo che Minniti crede di essere il ministro delle Colonie. Il fatto è che la fantasia logistica di Minniti è talmente fervida che perfino con i numeri la realtà gli sfugge di mano e “dimentica” che dietro la riduzione del 70% o dell’80% degli sbarchi ci sono non solo le violenze “lontane dagli occhi, lontane dal cuore” dell’accoglienza libica, ma anche le 26 donne giunte morte nella nave approdata a Salerno due giorni fa. Forse con i racconti si diventa candidati alla presidenza del consiglio, ma la realtà è che i migranti continuano a riversarsi sulle coste del Nord Africa e da qui continuano a partire, nonostante i pericoli siano evidentemente aumentati e si rischia di morire in massa non solo nel Mediterraneo e nei campi dei paramilitari libici, ma perfino sulle navi. È evidente che gli accordi di Minniti non reggono. Non reggono di fronte alla controparte libica che invia segnali di morte, ma non reggono neanche di fronte all’inarrestabile movimento dei migranti. Il Minniti che questa estate rivendicava che con il “blocco” degli sbarchi sarebbero finite le tragedie stava solo vendendo illusioni di morte. I migranti si muovono e spezzano le illusioni: rivendicano e pretendono libertà anche a costo di rischiare la vita, vogliono un permesso di soggiorno europeo senza condizioni per la “loro sicurezza”. E se Minniti vuole spostare la paura dalle periferie alle coste del Nord Africa, i migranti la rispediscono al ministero dell’Interno. La domanda allora è: come può Minniti arginare il mare? Semplicemente non può, come mostrano le centinaia di migranti sbarcati da quella stessa nave a Salerno. Ma può mettere sul conto i cadaveri di 26 donne morte.