Questa mattina decine e decine di lavoratori e lavoratrici marocchine hanno protestato davanti al Consolato generale del Regno del Marocco a Bologna. Nonostante il giorno lavorativo e la pioggia battente, contro tutte le voci di quanti speravano di indebolire la partecipazione, hanno rotto il silenzio gridando BASTA alle male pratiche del Consolato. La richiesta infinita di documenti per il rilascio del passaporto, i lunghi ritardi e gli errori nella consegna delle patenti tradotte e di documenti che servono per risiedere regolarmente in Italia, le linee telefoniche non funzionati e i disagi di lunghe file all’interno di uffici che sono sprovvisti dei servizi necessari specie per le donne incinte e per chi è costretto a portare con sé figli e neonati, il rifiuto di dare assistenza a quanti sono stati colpiti dal terremoto ormai due anni fa o stanno subendo la crisi economica, tutto questo oggi è stato denunciato alla stampa presente al presidio. Il Consolato dovrebbe sapere che queste male pratiche rischiano di complicare ulteriormente il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno e la richiesta della cittadinanza: queste male pratiche sono l’altra faccia del problema politico della Bossi-Fini e del legame tra permesso di soggiorno, lavoro e reddito che da anni ricatta tutti i migranti che vivono in questo paese. Invece di sostenere i lavoratori e le lavoratrici marocchine nel loro progetto di vita, il Consolato incoraggia le associazioni che lavorano per il cosiddetto rimpatrio volontario.
Per tutti questi motivi oggi abbiamo protestato: se la situazione non cambierà continueremo a farlo nei prossimi mesi, a Bologna e davanti agli altri consolati in Italia, se necessario arriveremo a protestare davanti al Palazzo del Re in Marocco.
ALMI – Associazione Lavoratori Marocchini in Italia