Il 18 maggio a Bologna hanno sfilato in più di mille, moltissimi migranti, in una manifestazione indetta all’interno dei giorni di azione #mayofsolidarity promossi dal coordinamento Europeo Blockupy (guarda la galleria fotografica). Un grande corteo, determinato e forte, che ha vinto la sfida di organizzare il grande protagonismo dei migranti nel centro della città in un giorno festivo. Nelle vie di Bologna è risuonata forte la voce di chi ha scelto da che parte stare, contro i confini dello sfruttamento e le politiche Europee sull’immigrazione. Più volte le tante voci del corteo hanno rilanciato i motivi che ci hanno spinto a scendere in piazza: contro la riapertura del centro di detenzione per migranti (CIE) di via Mattei a Bologna, per la chiusura degli altri centri esistenti dentro e fuori l’Europa, contro la gestione emergenziale delle politiche per l’accoglienza e la chiusura dei CARA, per la fine della legge Bossi-Fini, a partire dalla cancellazione del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. Tutte tappe di una lotta centrale e realmente transnazionale. Durante la manifestazione sono state chiaramente indicate le responsabilità del governo Italiano e delle sue emanazioni cittadine, la Questura e la Prefettura, insieme alla denuncia del regime dei confini di Schengen, dei pattugliamenti di Frontex, delle deportazioni e degli accordi di Dublino II sull’asilo. Contro politiche che producono morte lungo i confini esterni dell’Europa, e sfruttamento e precarietà al suo interno per tutti, in piazza è scesa la forza dei migranti e del rifiuto di queste politiche, insieme a tanti lavoratori e lavoratrici, studenti, precarie e i movimenti, le associazioni e forze sindacali che hanno aderito a questa giornata di lotta. Una giornata che si è unita in modo concreto alle altre iniziative che, all’interno delle giornate di azione del #mayofsolidarity, hanno saldato le lotte contro le politiche di austerity e precarizzazione con le lotte dei migranti contro le gerarchie prodotte dal razzismo istituzionale. Una solidarietà senza confini indispensabile per vincere. Da Bologna si leva una voce che dice: noi attraversiamo i confini, noi lottiamo qua, non ci fermerete!
English version:
More than 1000 in Bologna: we cross the borders, you will not stop us!
On May the 18th in Bologna more than 1000 persons, many migrants among them, took part at the demonstration organized within the frame of the mobilization #MayOfSolidarity, promoted by the European coordination Blockupy (watch the photo gallery). A strong and resolute demonstration that won the challenge of organizing a great protagonism of migrant in the center of the city during a holyday. In the streets of Bologna many voices shouted against the borders of exploitation and European immigration policies. Many voices shouted against the re-opening of the detention center (CIE) in Bologna and for the closure of all those existing inside and outside Europe, against the emergency management of welcome politics and for the closure of detention centers for asylum seekers, for the abolition of the Bossi-Fini law and of the link between the labour contract and the residence permit. These are the objectives of a truly central and transnational initiative.
During the demo the responsibilities of the Italian government and its local delegates – Questura and Prefettura – have been pointed out, and it was denounced the border regime of Schengen, the patrols managed by Frontex, deportations and the Dublin II agreement on asylum. Against the politics producing death on the external borders of Europe, and exploitation and precarity for all inside Europe, migrants brought their force into the streets, together with many workers, students, precarious and movements, associations and unions who supported this day of struggle. A day which concretely united, within the frame of #MayOfSolidarity, the struggles against austerity politics and precarization with those of migrants against the hierarchies produced by institutional racism. A solidarity without borders is necessary in order to win. From Bologna a voice raises and says: we cross the borders, here we struggle, you will not stop us!
La manifestazione è stata sostenuta da/The demo was supported by:
Adl Cobas, ALMI – Associazione lavoratori marocchini in Italia, ASD “Il Grinta”, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Associazione SOS Donna Bologna, Associazione Universo, Atlantide R-esiste!, Casa Madiba Occupata Rimini, Carovana Europea Bruxelles 2014, Casa Bettola Reggio Emilia, Città Migrante Reggio Emilia, Cobas Bologna, Compagnia teatrale cantieri meticci, Comunità pachistana Bologna, Coordinamento Migranti, Cs TPO, Hic Sunt Leones Football antirazzista, Lab AQ 16 Reggio Emilia, Làbas occupato, Laboratorio On the Move, Lab. Paz Project Rimini, Lavoratori e lavoratrici anarchici, Lavoro Insubordinato, RID/CommuniaNetwork, ∫connessioni precarie, Scuola Kalima Tpo, SIM – scuola di italiano con migranti Xm24, Spazio pubblico autogestito Xm24, Sportello medico-legale Xm24, Sportello migrante Tpo, Unione sindacale italiana – Associazione internazionale dei lavoratori; Vag61…