L’assemblea dei migranti: il 18 maggio in piazza per lottare contro razzismo istituzionale e sfruttamento. Parte un percorso contro la gestione politica dei permessi di soggiorno

IMG-20140504-WA0004L’assemblea dei migranti che si è tenuta domenica 4 maggio a Bologna ha rilanciato la partecipazione dei migranti alla manifestazione indetta il 18 maggio contro i centri di detenzione per migranti, nell’ambito della mobilitazione europea per una solidarietà senza confini. Quel giorno i migranti e le migranti saranno in piazza per dire che il CIE di Bologna, oggi chiuso per lavori, non deve riaprire e devono chiudere tutti i centri dove i migranti sono privati della loro libertà a causa del razzismo istituzionale. I migranti sanno a su cosa fa leva il razzismo istituzionale, per questo la lotta dei migranti non si ferma qui, e porterà in piazza una rivendicazione chiara: bisogna rompere il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. I migranti manifesteranno anche per denunciare i ritardi nei rinnovi e nei rilasci dei permessi di soggiorno, delle carte di soggiorno CE e della cittadinanza, e l’uso arbitrario di ulteriori controlli o integrazioni che hanno come risultato di favorire lo sfruttamento rendendo i documenti dei migranti sempre precari. Per questo, l’assemblea rivolge un appello a partecipare alla manifestazione del 18 maggio e annuncia che dopo questa importante giornata la mobilitazione dei migranti e delle migranti continuerà con un presidio che chiamerà in causa le responsabilità di Questura e Prefettura cittadine nella gestione politica dei permessi di soggiorno e degli altri documenti. Per far crescere la partecipazione alla manifestazione del 18 maggio, saranno organizzate nuove assemblee in provincia nelle prossimi giorni. 

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