Più di duemila migranti e italiani, lavoratori delle cooperative della logistica e nuove generazioni in movimento invadono le strade di Bologna. Dopo lo sciopero del 2010, dopo il grande corteo del 23 marzo scorso, dopo le lotte della logistica, in tanti lavoratori e lavoratrici insieme a studenti e studentesse rivendicano la cancellazione della legge bossi-fini e la fine del ricatto del permesso di soggiorno. Di fronte a un nuovo governo che pensa di far gestire il lavoro al capo di legacoop migranti e precarie chiedono con forza la fine del ricatto del contratto di soggiorno, che vuole imporre ai migranti il silenzio per far tacere tutti i lavoratori, affermando che non esistono politiche del lavoro ma solo politiche dello sfruttamento. Lo sa bene il ministro che è alla testa del sistema delle cooperative, di cui fa parte anche Granarolo. Per questo oggi in piazza erano tanti anche i lavoratori della logistica in lotta: per dire insieme che la lotta contro il razzismo istituzionale e lo sfruttamento non si fermano. Su la testa!