16 giugno: #MOVEPARTY con OTM // Meglio IUS SOLI che male accompagnati // #bastabossifini

16 giugno @piazza dell’Unità Bologna (Bolognina) – dalle ore 12 in avanti

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Finalmente arriva il momento che stavamo aspettando: il 16 giungo, in piazza dell’Unità, ci sarà il Move Party.  Ebbene sì, questo è il momento che aspettavamo per poter dire finalmente la nostra, e farlo a modo nostro, con il nostro linguaggio, con la nostra musica, con le nostre parole. Dopotutto non siamo certo stati in silenzio negli ultimi anni, e non abbiamo intenzione di farlo proprio ora che il dibattito è sulla bocca di tutti, proprio ora che tutti parlano di cittadinanza e di ius soli.

In questi mesi, in effetti, ci hanno accompagnato diverse dichiarazioni che cercavano di stabilire i criteri per diventare italiani. Ci hanno accompagnato, ad esempio, le artificiose proposte ingegneristiche di alcuni parlamentari che vorrebbero evitare che la cittadinanza sia basata solo sullo ius soli, e che vorrebbero legare il raggiungimento dell’italianità ad un percorso a ostacoli fatto di test, esami di lingua, nonché alla sottomissione ad una presunta uniforme e superiore cultura italiana. Ci hanno accompagnato, poi, le diverse dichiarazioni del razzismo a cinque stelle di Grillo, nuovo paladino della patria, ultimo baluardo della difesa del popolo dall’invasione straniera. Ma ci hanno accompagnato anche i soliti insulti dei leghisti, come quelli di Borghezio alla ministra Cécile Kyenge, responsabile di aver condotto la questione dello ius solifin dentro l’agenda politica del nuovo governo, o come quelli più recenti, in salsa bolognese, del consigliere regionale della Lega Nord Manes Bernardini.

Meglio ius soli che male accompagnati! Questa è la nostra posizione riassunta in una battuta. La posizione di chi continua ad essere considerato straniero, di quelli che continuano ad essere etichettati come seconda o terza generazione solo perché nati da genitori migranti. Quella di chi è continuamente accompagnato dal ricatto del permesso di soggiorno, di chi deve accettare qualsiasi lavoro, a qualsiasi condizione, pur di restare in Italia dopo il compimento dei 18 anni. Ma non siamo ingenui, non pensiamo che la cittadinanza sia la soluzione a tutti i mali. Anzi. Crediamo che dietro le tante proposte attuali di concedere la cittadinanza si nascondano, invece, nuovi tentativi di costruire gerarchie, nuovi tentativi di farci diventare gli ultimi della classe. Crediamo che dietro le tanto amorevoli parole di integrazione non ci sia altro che il tentativo di integrarci secondo criteri legati all’accettazione di lavori sempre peggiori e sempre più precari. Crediamo, però, di non essere soli nella battaglia che stiamo facendo, perché siamo la generazione in movimento, siamo italiani e figli di migranti, nativi e non, siamo cresciuti insieme, nella stessa classe, e non accetteremo che qualcuno tenti di dividerci tra cittadini di serie A e cittadini di serie B o ci descriva come la semplice estensione delle terre da cui provengono i nostri genitori. Per queste ragioni il 16 giugno saremo in piazza, insieme al Coordinamento Migranti, per il Move Party, una giornata in cui finalmente potremo dire la nostra, senza cattive compagnie.

On The Move  – facebook: ondemove