Oggi migranti e precari hanno manifestato in presidio sotto la Prefettura di Bologna (guarda la galleria). Sotto un sole cocente, decine di persone si sono radunate per dire NO alla legge Bossi-Fini e mandare al governo, alla Prefettura e alla Questura delle richieste precise. In primo luogo, è stata trasmessa al governo la richiesta di una moratoria urgente per i permessi di soggiorno nelle zone terremotate, sostenuta dalle centinaia di adesioni arrivate in queste settimane. Inoltre, abbiamo presentato un dossier nel quale sono illustrate le interpretazioni restrittive dell legge Bossi-Fini applicate a Bologna, alle quali opponiamo una diversa interpretazione, che tenga conto di possibili soluzioni immediate per migliaia di lavoratori e di famiglie, scaricabile a questo link: 30 giugno male pratiche. Dopo aver ottenuto un incontro, una delegazione ha incontrato i vertici di Prefettura e Questura, dal quale è emerso che:
- per responsabilità di Prefettura e Questura la legge Bossi-Fini, già pessima, è stata se possibile peggiorata, e tutti i punti sollevati sono concretamente migliorabili attraverso un’interpretazione meno restrittiva delle norme in vigore;
- la durata del permesso per ricerca lavoro è stata di soli 6 mesi non in base a quanto stabilito dalla legge, che indica solo una durata minima, ma in base ad una prassi adottata dalle Questure;
- l’atteggiamento delle istituzioni è particolarmente punitivo nei confronti dei lavoratori, richiedendo prova del pagamento dei contributi INPS e mettendo così a rischio il permesso di soggiorno. Un atteggiamento particolarmente grave, nel contesto della crisi economica, che scarica sui lavoratori le inadempienze dei datori di lavoro;
- l’atteggiamento delle istituzioni risulta particolarmente punitivo per quanto riguarda il rilascio delle carte CE ai famigliari di persone che ne sono già in possesso, mettendo così in difficoltà famiglie che vivono e lavorano da anni nel nostro paese;
- i tempi di rinnovo dei permessi che, dopo il presidio dello scorso anno, erano migliorati rientrando all’interno dei termini di legge, si stanno nuovamente allungando, arrivando anche ad attese di diversi mesi, producendo un grande disagio nella ricerca del lavoro in un momento di crisi, dato che la ricevuta della richiesta di rinnovo spesso non viene considerata dai datori di lavoro e dalle agenzie interinali;;
- nel caso della sanatoria truffa del 2009, a causa delle incongruenze della legge e delle procedure, si sono prodotti “buchi” a danno dei lavoratori, che hanno versato 500 euro senza ottenere nulla in cambio.
Sui punti sollevati pretendiamo risposte. Per questo, dietro nostra richiesta torneremo ad incontrare i responsabili di Prefettura e Questura, che si sono impegnati a fissare un prossimo appuntamento, con anche la presenza di un responsabile dello sportello unico e dell’ufficio stranieri, nei prossimi giorni.
Coordinamento Migranti Bologna e provincia, sportello medico-legale Al-Sirat, scuola d’Italiano con migranti XM24, Laboratorio On the Move, Migranda, (s)connessioni precarie.