La richiesta di moratoria sui permessi e le carte di soggiorno avanzata dal Coordinamento Migranti Bologna e provincia ha ottenuto molta attenzione da parte della stampa e di decine di persone, associazioni e gruppi, che hanno voluto unirsi a questo appello.
Mentre già serpeggia il razzismo nelle tendopoli, la Lega Nord in un maldestro tentativo per far dimenticare i tanti disastri di cui è responsabile, lancia l’allarme extracomunitari nelle tendopoli per bocca del parlamentare Fabio Ranieri di Parma. Tuttavia, mettere i lavoratori gli uni contro gli altri non servirà agli operai del Nord: non è servito prima a evitare i morti e non servirà ora di fronte alla mancanza di lavoro e alle case distrutte.
Non è invece bastato al responsabile immigrazione della CGIL nazionale definire «sciopero etnico» il primo sciopero che ha visto insieme, in Italia, lavoratori italiani e migranti contro il razzismo, contro il ricatto della legge Bossi-Fini e contro la precarietà, il 1 marzo 2010. Oggi, la richiesta urgente di moratoria per i permessi e le carte di soggiorno dei migranti che vivevano o lavoravano nelle zone terremotate, pur di fatto considerata giusta, appare al responsabile funzionario «un po’ demagogica e strumentale».
Forse di demagogico ci sono però soltanto le false soluzioni del governo. Apprendiamo infatti dalle agenzie che il governo, per bocca del capo di gabinetto del ministro Riccardi, Mario Morcone, starebbe pensando di allungare da 6 a 12 mesi la durata del permesso di soggiorno per ricerca lavoro per i migranti che anno perso il lavoro a causa del sisma. È una proposta da respingere e che non esitiamo a definire truffa, per due motivi:
– Già oggi i permessi per ricerca lavoro di 6 mesi sono spesso rinnovati, arrivando a una durata di 12 mesi, e il governo ha già dichiarato di voler allungare a 12 mesi la durata per tutti. Dunque, non ci sarebbe nessun intervento specifico per le vittime del terremoto;
– Non stiamo parlando della normale perdita di lavoro, ma di incidenti sul lavoro e danni provocati direttamente dal terremoto. Tutti dicono oggi che ci vorranno anni per recuperare la situazione, altro che 12 mesi! Il governo cosa intende fare, ripulire la zona e rendere irregolari tutte le migliaia di migranti che vivono e lavorano nei comuni terremotati da anni e ora hanno visto le loro aziende crollare, i loro redditi colpiti e le loro case danneggiate?
Ci chiediamo cosa ci sia di demagogico e strumentale nel chiedere che i migranti non siano considerati uguali agli altri solo quando sacrificano la loro vita. Garantire il permesso di soggiorno a tutte e tutti in questa fase è il minimo per impedire che anche con il terremoto, in modo ancora più subdolo di come non accada già quotidianamente sui posti di lavoro, la legge Bossi-Fini funzioni come fabbrica di gerarchie, producendo divisioni che rendono tutti ancora più ricattabili.
Per questi motivi, il Coordinamento Migranti Bologna e provincia rilancia il suo appello. Forti delle significative adesioni e delle centinaia di messaggi di appoggio già giunti nella giornata di ieri, chiediamo a tutti di diffonderlo e farci pervenire la loro adesione all’indirizzo
Le adesioni aggiornate sono disponibili cliccando qui