AVVISO: A CAUSA DELLA NEVE CHE HA IMPEDITO LE ATTIVITA’ PREVISTE VERSO LA DATA DEL 19, L’ASSEMBLEA E’ SPOSTATA A SABATO 25 FEBBRAIO PRESSO IL CENTRO MONTANARI DI VIA SALICETO
ASSEMBLEA
SABATO 25 FEBBRAIO ORE 14.30 – CENTRO SOCIALE MONTANARI
VIA DI SALICETO 3/21 A BOLOGNA
Dall’insediamento del governo Monti, si dicono tante cose sulla possibilità di concedere la cittadinanza ai figli dei migranti nati in Italia, sull’eventualità di allungare il permesso di soggiorno per ricerca lavoro, sull’intenzione di rivedere la tassa sul rinnovo del permesso di soggiorno, che era stata approvata con il pacchetto sicurezza del ministro Maroni. Per ora sono solo affermazioni a mezzo stampa che lasciano i migranti in una situazione di incertezza e di speranza. Avere la cittadinanza per chi è nato in Italia sarebbe una conquista perché eviterebbe ai loro figli di sottostare al ricatto del contratto di soggiorno per lavoro o l’iscrizione universitaria per il permesso di studio. Nell’attuale contesto di crisi economica, avere un permesso di soggiorno per ricerca lavoro della durata di un anno – anziché sei mesi – darebbe una boccata di ossigeno. La tassa sul permesso di soggiorno, qualsiasi sarà la cifra decisa dal governo, andrà comunque a sommarsi ai 30 euro che oggi dobbiamo pagare alle Poste: 30 euro a una società privata solo per consegnare la domanda!! Ma perché ancora una volta si chiede ai migranti di pagare qualcosa in più delle manovre che già colpiscono tutti?
Nonostante le diverse dichiarazioni dei ministri, però, niente di tutto questo è certo. Quello che è sicuro è che il razzismo istituzionale non è scomparso, e la legge Bossi-Fini continua ad operare come una grande fabbrica di clandestinità e di precarietà. Anzi, il contratto di soggiorno per lavoro agisce con maggiore forza nella crisi economica perché impone di accettare salari e condizioni di lavoro sempre peggiori, produce maggiore precarietà nel lavoro e nell’esistenza: oltre al lavoro e alla casa (in affitto o con un mutuo), molti migranti hanno perso anche il permesso o rischiano di perderlo, molte donne con permessso di soggiorno di ricongiungimento familiare sono dovute tornare con i loro figli nel paese di provenienza perché il reddito non era sufficiente. Chi ha finito o sta per finire le scuole superiori si trova di fronte ad una legge che produce solo ricatti: sul lavoro, nello studio, in famiglia!
Questo succede sulla pelle dei migranti, ma rende tutti più precari e insicuri!
In questa situazione dobbiamo prendere nuovamente parola, perché questi anni ci hanno insegnato che non ci saranno miglioramenti importanti senza il protagonismo dei migranti: se con questo governo ci sono delle possibilità di migliorare, siamo noi che dobbiamo farle diventare realtà; se partiti, sindacati e associazioni pensano che siano sufficienti piccoli cambiamenti, siamo noi che dobbiamo farci sentire, per dire che pretendiamo che lottino finalmente con noi contro tutto il razzismo istituzionale.
Per questo vi invitiamo a discutere e affrontare insieme i problemi e decidere le prossime iniziative verso la data del primo marzo, il giorno che gli scorsi due anni ha visto migranti e italiani per la prima volta uniti nello sciopero contro la legge Bossi-Fini.
Contro il razzismo istituzionale
Per i diritti e la libertà di tutti e di tutte
Assemblea
SABATO 25 FEBBRAIO – ORE 14.30
Centro sociale Montanari, via di Saliceto 3/21 Bologna
Organizza COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA E PROVINCIA
www.coordinamentomigranti.org – tel. 327.57.82.056